LE NUOVE FRONTIERE DELLA PLASTICA…
Mobilità elettrica, energie rinnovabili, risparmio energetico, digitalizzazione, ect…sono queste le nuove frontiere?
Apparentemente è difficile associare la plastica, il materiale probabilmente più criticato degli ultimi decenni, a questi “nuovi” settori green ed innovativi; eppure, essendo un materiale versatile, essa può avere un impatto significativo e positivo contribuendo alla leggerezza, efficienza e funzionalità di veicoli, computer e sistemi elettrici.
Negli ultimi anni il nostro modo di approcciare all’energia è cambiato. Guardiamo con attenzione agli effetti che i nostri comportamenti hanno sull’ambiente circostante e cerchiamo costantemente di ridurre l’impatto delle nostre azioni sul pianeta. Questo processo di innovazione tecnologica e rivoluzione ambientale volto a favorire economia e sviluppo nel rispetto dell’ambiente e della sua sostenibilità, chiamato transizione ecologica è, ormai, un focus dominante.
In questo ampio e articolato concetto, hanno preso vita una serie di settori che si basano sull’energia “verde”, uno su tutti, è sicuramente la mobilità elettrica. Essa è considerata uno degli ambiti chiave per creare virtuose sinergie con altri comparti e su cui far leva per traguardare in modo efficace gli obiettivi della transazione energetica integrando mobilità, autoconsumo ed efficienza energetica.
Può sembrare assurdo, eppure tutto questo è possibile anche attraverso l’utilizzo di uno dei materiali più contestati e discussi degli ultimi anni: la plastica. Essa, come già citato in altri nostri precedenti articoli, è un materiale che ha rivoluzionato la nostra quotidianità e, probabilmente, la nascita di questi nuovi settori, regalerà un’altra pagina alla storia dei polimeri. La plastica viene scelta e utilizzata quando è necessario ridurre peso e costi, resistere a determinate temperature e agli attacchi di agenti chimici o atmosferici e garantire isolamento elettrico.
Questo materiale sintetico è in grado di portare parecchi benefici, anche in un settore come e-mobility che, negli ultimi anni, sta assumendo un ruolo da protagonista nella promozione di un risparmio economico abbinato a una versione più sostenibile.
Viti, dadi, clips, rondelle, distanziali e molti altri fasteners in plastica stanno egregiamente sostituendo il lavoro dei loro omonimi in metallo, apportando notevoli benefici strutturali alle più disparate tecnologie.
Questi piccoli elementi di plastica ideali per fissare o assemblare, passano spesso inosservati e in molti casi nemmeno sospettiamo della loro esistenza, eppure ogni giorno lavorano per consentirci di operare, comunicare, scaldarci e spostarci.
Al di là dei piccoli componenti di minuteria in plastica che consentono l’assemblaggio di svariati sistemi, ampio è l’uso anche di articoli come guaine che proteggono e isolano componenti elettrici aumentandone l’affidabilità.
A conclusione di ciò, possiamo semplicemente aggiungere che la plastica è un materiale dai molti pregi che contribuisce ad una crescita e uno sviluppo tangibile in molti ambiti, anche in quelli apparentemente e concettualmente distanti dall’idea che abbiamo di lei.
Ciò che dovremmo sicuramente imparare a fare, in contemporanea, è un suo corretto smaltimento.